Gianduja

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GIANDUJA

Gianduja Gioann dla doja (Giovanni del boccale) è la maschera per eccellenza che impersona il Carnevale di Torino. Ma non è solo legata al Carnevale, al ciocccolato, al vino, ma è anche soprattutto un carattere che si evolve e si trasforma seguendo la politica, i costumi, i mutamenti culturali di una città, Torino, che da centro del Regno Sabaudo, diventa Capitale d’Italia. Una maschera che assume caratteri satirici e spettacolari ed è lo specchio del cambiamento della società.

I suoi creatori furono Giovanni Battista Sales, un burattinaio ed il suo socio Gioacchino Bellone, vissuti in epoca napoleonica. Il primo nome della nostra maschera era “Gerolamo”, ma passò presto alla sua versione definitiva, “Gianduia” appunto.

La sua prima comparsa fu nel lontano 1808 con la commedia “Gli anelli magici, ovverosia le 99 disgrazie di Gianduia”.

Gianduia veste una lunga giacca marrone bordata di rosso, porta in testa un cappello a tre punte, il tricorso, ed ha un codino girato all’insù, legato con un nastrino rosso.

 

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