Gruppo Storico Piemonte 1798

arlecchini

GRUPPO STORICO PIEMONTE 1798

Il Gruppo Storico “Piemonte 1798” nasce nel dicembre 2010 con l’obiettivo di perpetuare nella società moderna gli ideali di Libertà, Uguaglianza e Fraternità portati dalla Rivoluzione Francese nei territori piemontesi alla fine del Settecento, rievocando ideali e personaggi di una Torino in bilico tra Ancien Régime ed Età Napoleonica.

Il gruppo è formato da persone provenienti da diverse esperienze che frequentano da anni il mondo delle rievocazioni e che hanno riscoperto in questo progetto un nuovo strumento per la trasmissione dei valori, della cultura e dei momenti significativi del nostro passato.

I costumi dei suoi personaggi (Il Rappresentante della Nazione, Il Comandante dell’Armata d’Italia, Le Cittadine, Il Rivoluzionario…) sono il risultato di accurate ricerche storiche su stampe e giornali dell’epoca mentre il costume della “Libertà” come si addice al personaggio, è un equilibrato connubio tra ideale, storia e realtà.

Il Gruppo ha come riferimento geografico il quartiere torinese di Borgo Po e vuole riscoprire e far conoscere le vicende del Governo Provvisorio della Repubblica Piemontese, proclamata il 10 dicembre 1798 a Torino sotto la protezione dell’armata napoleonica; si tratta di una pagina di storia piemontese poco dibattuta, ma che ebbe conseguenze importanti nell’assetto socio-politico della regione subalpina. Nonostante la sua breve durata, neppure sei mesi, dal dicembre 1798 al 2 aprile 1799, l’esperienza repubblicana piemontese si rivelò fondamentale per la diffusione di quegli ideali che nei decenni successivi fecero da apripista ai dibattiti e alle battaglie del Risorgimento italiano.

L’8 dicembre 1798, Carlo Emanuele IV di Savoia, alleato dell’impero asburgico contro la Francia rivoluzionaria, sconfitto, lasciò Torino dopo aver rinunciato ai suoi diritti sul Piemonte. L’indomani il comandante dell’Armata d’Italia generale Barthélemy Catherine Joubert, vi costituì un governo provvisorio, subito proclamatosi Repubblica Piemontese.

Il Governo Provvisorio si mise al lavoro per realizzare i primi cambiamenti all’ordine feudale, mantenutosi immutato per secoli, con una serie di riforme che interessarono dall’amministrazione alla giustizia e dalla sanità all’istruzione pubblica. Numerosi furono i cambiamenti apportati in nome della libertà: fu abolita la tortura e moderato il sistema delle pene, riaperta l’Università, chiusa dal re anni prima perché ritenuta un focolaio giacobino, riconosciuti i diritti civili agli ebrei e alla comunità valdese e garantita così anche la libertà di culto per le minoranze religiose. Fu inoltre ripristinata la libertà di stampa, che fece nascere accanto ai giornali tradizionali nuove testate d’ispirazione rivoluzionaria come “La Libertà Vendicata” e “Il Repubblicano piemontese”.

A questo contesto si inspirano i diversi personaggi del gruppo, come il Comandante dell’ Armata d’Italia, figura storica e protagonista di quel periodo o la figura del Cittadino Rappresentante della Nazione, che senza riferirsi ad un personaggio storico in particolare, vuole ricordare i componenti del Governo Provvisorio della Repubblica Piemontese, eletti a rappresentare il popolo nell’assemblea l’indomani della caduta dell’Ancien Régime. Il suo abito è quello tipico della moda francese maschile dopo il 1789, con alcune differenze dovute allo status del personaggio rappresentato.

Per quanto riguarda invece il personaggio femminile della Libertà, si è deciso con questa figura di cogliere l’intrigante sfida di personificare un ideale così elevato e di sottolineare con forza la condizione nuova dell’individuo, non più suddito ma cittadino e protagonista, capace ora di pensare e di esprimersi senza più costrizioni dovute al censo o al rango. Difficile è stata però la scelta del costume: occorreva un abito adatto ma che non snaturasse questa figura; osservando il celebre quadro La Liberté guidant le peuple, realizzato da Eugène Delacroix nel 1830, ne è sorta l’idea di una figura guerriera, che non esita ad imbracciare la bandiera e il fucile per guidare il popolo verso la democrazia. Questi tratti sono stati ripresi nel costume, la bandiera francese è stata trasformata in una fascia legata alla vita, secondo l’usanza dell’epoca, e il fucile è stato sostituito dal sabre briquet, la tradizionale sciabola corta (75 cm) della fanteria settecentesca e napoleonica, più leggera e maneggevole, che il personaggio porta con sé legata alla vita, sorretta da una cintura di cuoio.

Le Cittadine e il Rivoluzionario, altri personaggi del gruppo, traggono invece ispirazione da una serie di cambiamenti che hanno toccato la città di Torino in quel periodo. Molte vie e piazze cambiarono nome; furono aboliti ogni distinzione e titolo di nobiltà in favore dell’appellativo Citoyen (cittadino), che fu introdotto nell’uso comune per indicare signore, signora e ragazza indipendentemente dalla ricchezza o dalla carica pubblica esercitata e sostituendo così  i termini piemontesi Mônsù, Madama e Tota..

Contemporaneamente tra gli uomini si diffusero l’abbigliamento e il taglio dei capelli alla maniera dei rivoluzionari d’Oltralpe e la moda femminile parigina si affermò con successo tra le giovani della borghesia e del popolo.

 

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