ARLECCHINI di Gressan

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ARLECCHINI di Gressan

Una volta a Gressan come in tutti i comuni della Valle, questa festa non veniva festeggiata solo di domenica e il martedì grasso. La gente si mascherava in qualsiasi giorno della settimana e girava nel paese divertendosi a non farsi riconoscere. I più piccoli passavano, alcuni lo fanno ancora oggi, con la mano tesa e chiedono le coqueun. Questa parola del linguaggio dei bambini significa uovo e la persona alla quale i bambini facevano visita doveva dare un uovo, che via via fu sostituito da caramelle, cioccolatini… Gli adulti si mascheravano come i personaggi tipici di Gressan, quali il Povero e la Povera, il Signore e la Signora, la Dama e alcuni come Arlecchino. Quest’ultimo indossava un vestito del quale le origini si perdono nella notte dei tempi. Le persone anziane raccontano che il personaggio di Arlecchino è sempre esistito e che il suono dei “gorgoillon”( campanelli) è sempre esistito a Gressan. Una volta questo costume consisteva in un vestito normale sul quale erano appesi i “gorgoillon”, formati da catene o strisce di cuoio alle quali erano appese un numero considerevole di campanelli; il numero delle campanelle rappresentava la forza fisica del personaggio. Gli anziani inoltre, si ricordano che anche durante gli anni ‘20, il personaggio portava un capello a forma di cono con una frangia fatta con delle strisce di giornale, sostituita ai nostri giorni quelle fatte di carta colorata. Oggi il costume di Arlecchino è formato da una giacca leggera e da dei pantaloni rossi e verdi, questi due colori si alternano sulle maniche e sui pantaloni. Si racconta che questo costume fu fatto da una delle tante sarte che conosceva Arlecchino; per avere pantaloni leggeri e comodi, la sarta usò la stoffa della bandiera italiana. Questa fu l’origine del colore del costume di Arlecchino di Gressan. Nel 2011 l’11 gennaio viene costituito, ufficialmente, il Comitè di Arleqeun con lo scopo di     conservare, difendere e fare rivivere le usanze tradizionali del paese.

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