Landzettes

maschera2

LANDZETTES

E’ interessante notare come la tradizione orale valdostana abbia arricchito le cause di nascita del carnevale. In primo luogo l’origine di questa festa sarebbe da ricollegarsi ad un evento storico: il passaggio di Napoleone e del suo esercito attraverso il colle del Gran San Bernardo nel Maggio del 1800, durante la campagna d’Italia.

Le cosiddette “Landzettes”: personaggi che ricordano i soldati delle truppe napoleoniche. La loro peculiarità sta nei costumi di panno e negli accessori che indossano: confezionati interamente a mano e adornati con perline, paillettes e specchietti cuciti sul tessuto. Tonalità che vuole sottolineare la forza e la vigoria di questi simpatici soldati dell’era moderna. Il tessuto scelto è il panno o velluto, che, oltre ad essere più caldo, testimonia delle limitate capacità economiche di cui disponevano gli antichi abitanti di questo paese.

Le maschere inseguono gli spettatori agitando delle code di mulo, simbolo dei venti, e hanno il compito esorcizzante di scacciare i venti gelidi e sfavorevoli richiamando quelli più miti. Il corteo dei protagonisti è preceduto dal portabandiera Gueuda (o lo “pourtbandjèiraa”in dialetto locale), in genere a volto scoperto ma con gli occhiali e i baffi, simbolo della sua autorità. Con il suono grave del suo corno e il vessillo del gruppo egli ha il compito importante di radunare le maschere e condurle di villaggio in villaggio, rigorosamente a piedi.

Lo seguono i suonatori di fisarmonica, di sax e flèyè, infine, le maschere cattive: quelle deputate agli scherzi, le famose Landzettes.

maschera2

Rappresentazione del primo Carnevale della città di Aosta nel 1962. Da sinistra a destra: René Willien, Cesare Zambroni, Pierre Vietti (Batezar), Josephine Vittaz (Batistine).

Nel corso della visita , percorrendo le vecchie mulattiere e percorsi storici che erano soliti seguire gli antenati di questo posto, mascherati e spettatori si fermano per una danza rituale in cerchio e per assaporare piatti tipici in un felice convivio.

Ogni paese della stretta Valle alpina (Coumba Freidé) ha le sue tipicità per quanto riguarda la sfilata mascherata: a Saint-Rhemy-en-Bosses, per esempio, in testa al corteo vi è Napoleone, spesso a cavallo. La peculiarità di Allein, invece, sta nel fatto che tutte le figure bizzarre che vi partecipano sono vestite di panno rosso e portano il casco finemente decorato di traverso sulla testa per richiamare ancor più i soldati napoleonici.

Al calar della sera, come vuole la leggenda, lo spirito del carnevale sparirà tra le nevi e le rocce delle sue montagne, ritornando qua e la nei pensieri di grandi e bambini, in attesa

che un nuovo anno lo faccia rivivere…in un tempo senza fine!

*la Benda, è il gruppo mascherato, essa costituisce una sorta di associazione che promuove ogni anno il carnevale nei vari paesi del territorio. Questo gruppo si ritrova durante l’anno per discutere e organizzare i preparativi per i carnevali successivi, accogliendo proposte e critiche costrittive.

 

TORNA ALLE MASCHERE ITALIANE

 

I commenti sono chiusi