Le Maschere Italiane riunite a Parma per valorizzare il patrimonio culturale

Da alcuni anni, questa è l’ottava edizione, c’è una manifestazione che in primavera si svolge a Parma, “Maschere Italiane a Parma” che ha lo scopo di presentare al pubblico la molteplice varietà delle maschere italiane, siano esse storiche, dell’arte o allegoriche. E’ limitato considerarle semplice espressione del carnevale. Esse riescono a coniugare, infatti, la piacevolezza di uno spettacolo storico con la valorizzazione del patrimonio culturale di un territorio, contribuiscono a mantenere vivi i dialetti, i prodotti tipici, le tradizioni, le bellezze architettoniche e paesaggistiche.

Il 18 e 19 maggio 2019, per l’ottavo anno consecutivo, si sono ritrovate a Parma oltre 300 maschere in arrivo da ben 13 regioni italiane. Nonostante un clima poco favorevole, soprattutto per la pioggia che causava problemi agli abiti preziosi e drappeggiati dei figuranti, la manifestazione si è potuta svolgere nel migliore dei modi grazie all’individuazione di spazi importanti e prestigiosi, al coperto.

Nella mattina di sabato 18 maggio, una finestra di bel tempo ha permesso ad una delegazione di maschere di mischiarsi al pubblico allineato lungo il percorso cittadino della suggestiva Mille Miglia, gara storica percorsa su di un tragitto ad anello da Brescia a Roma e ritorno, su auto d’epoca. Momenti in cui le maschere hanno regalato ai presenti splendide cartoline in cui la bellezza delle storiche e rombanti vetture si mescolava allo spettacolo variopinto, allegro e festante di questi personaggi, con i loro colori e le loro gag.

Nel pomeriggio di sabato l’intero gruppo ha potuto ritrovarsi e la maschera locale, “lo Dsevod”, “l’insipido”, per chi volesse la traduzione dal dialetto, impersonato ormai da molti anni dal parmigiano Maurizio Trapelli, ha portato la festosa comitiva a Ponte Nord, un tunnel in acciaio e vetro costruito sul torrente Parma, ospite degli organizzatori di Festival Parma 360, evento dedicato a rassegne di arti visive e contemporanee e alla creatività giovanile. Negli ampi spazi della struttura, sviluppata su tre piani, tra le opere dell’artista Michele Giangrande dedicate all’eredità creativa e tecnologica di Leonardo da Vinci, le irriverenti maschere hanno potuto presentarsi al pubblico, duettare fra di loro, ballare, cantare, protette dalla pioggia battente, nel guscio di vetro.

Presenti all’iniziativa le istituzioni locali, rappresentate dall’Assessore Cristiano Casa, le curatrici ed organizzatrici di Parma 360, Chiara Canali e Camilla Mineo con il collaboratore Alessandro Paini che ha presentato il luogo e la rassegna artistica, ma anche istituzioni di altri territori come ad es. quello di Frosinone ben rappresentato dal Vicesindaco, Antonio Scaccia, Rossella Testa, Assessore Centro Storico e Isabella Diamanti, Consigliere Comunale. La giornata si è chiusa con una cena all’Hotel San Marco di Ponte Taro, dove sono continuati balli, cori e sketch.

La giornata di domenica, 19 maggio, si è aperta con la visita al Palazzo Ducale del Giardino, resa possibile grazie alla disponibilità del colonnello dei carabinieri, Salvatore Altavilla, che ha aperto eccezionalmente alle maschere le storiche sale da poco restaurate. In un contesto di antico splendore i figuranti hanno potuto prestarsi ai fotografi salendo il monumentale scalone settecentesco e all’interno delle sale riccamente decorate dai preziosi affreschi e le decorazioni a stucco dei soffitti. Una foto ricordo importante per tutto il numeroso gruppo davanti alla facciata del Palazzo Ducale del Giardino per questa edizione di Maschere Italiane a Parma 2019.

Un momento importante è stato riservato per la tarda mattinata e il pomeriggio. In Camera di Commercio ha avuto luogo la presentazione del libro redatto dallo storico Marzio Dall’Acqua ed edito dalla Regione Emilia Romagna che cerca di tracciare i contorni di tutto il panorama rappresentato dalle Maschere Italiane. Il libro nasce in seguito alla costituzione, nel 2015 a Parma, del Centro Nazionale di

Coordinamento delle Maschere Italiane. Così si esprime lo Dsèvod, Maurizio Trapelli: «Abbiamo raccolto il prezioso suggerimento di Eugenio Caggiati. L’idea era di riunire queste maschere con la prospettiva ambiziosa di arrivare alla creazione di un vero e proprio Registro ufficiale. Ci siamo quasi, ormai».

Il Centro Nazionale di Coordinamento delle Maschere Italiane è un’Associazione culturale dotata di proprio Atto Costitutivo, nel 2015, e di Statuto. E’ iscritta al Registro Regionale delle Associazioni riconosciute dalla regione Emilia Romagna e si appresta ad entrare nel Registro Nazionale dopo che, nel corso della due giorni parmigiana 2019, è stato approvato dall’Assemblea l’adeguamento dello Statuto ai sensi della nuova normativa del Terzo Settore. Un traguardo importante per l’Associazione e per tutte le maschere che aspirano ad un riconoscimento come portatrici di valorizzazione del patrimonio culturale e, perché no, ad entrare come tali nel patrimonio UNESCO.

La chiusura dei lavori assembleari ha visto la nomina del nuovo Consiglio Direttivo, essendo in scadenza quello del triennio precedente. Hanno avuto diritto di voto tutti coloro regolarmente iscritti come soci fondatori, maschere o soci sostenitori e lo spoglio delle schede ha portato a questo.

in galleria e sulla pagina facebook,  le foto dell’evento

 

 

 

 

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